Genitori separati insieme, perché?

Associazioni che mettono genitori separati insieme a confronto per sviluppare una migliore genitorialità

 

 

Le Associazioni della Rete Nazionale Genitori Separati (ReNaGeSe) incentrano il proprio intervento facendo lavorare genitori separati insieme, di entrambi i generi, che si confrontano reciprocamente riuscendo progressivamente a cogliere le tipiche difficoltà dell’altro genere.

Per fare un esempio, cosa significa essere una mamma separata lasciata da sola ad accudire i propri figli magari senza nemmeno poter contare sul sostegno di un assegno alimentare? E cosa significa per un papà separato che dopo essere stato allontanato dalla propria abitazione viene privato della frequentazione dei propri figli, senza il conforto di poterli veder crescere? Sono tipiche situazioni di genere, molto diverse fra loro come problematiche, ma che purtroppo si verificano con grande frequenza e che apportano grande sofferenza nelle famiglie separate.

La collaborazione genitoriale, o cogenitorialità, è basata sulla capacità di entrambi i genitori separati di poter continuare, nonostante la separazione, di mantenere la triade genitoriale e quindi di garantire, nell’interesse dell’educazione dei propri figli, che la relazione sussista sia fra i figli ed entrambi i loro genitori che fra i genitori stessi. Se un genitore ad esempio parla con un insegnante di un suo figlio, avrà cura di informare anche l’altro genitore sulle notizie rilevanti riportate dall’insegnante senza trascurare di informare pure il figlio che l’altro genitore è stato informato. Fondamentale quindi è mantenere il ponte comunicativo sia con i figli che con l’altro genitore. Ciò permetterà ai figli di sentirsi ancora amati da una coppia genitoriale che, anche se separata, continua ad interessarsi a loro.

Spesse volte la collaborazione genitoriale viene meno per i conflitti che si instaurano nelle famiglie separate rendendo impossibile l’assunzione del punto di vista dell’altro genitore. Il metodo adottato dalle Associazioni della Rete Nazionale Genitori Separati, mettendo a confronto mamme e papà, permette di far cogliere le motivazioni alla base di determinate esigenze dei genitori: se sono una mamma che sta ostacolando ai propri figli di vedere il proprio padre, quando sentirò la sofferenza di un altro padre prigioniero nell’impossibilità di relazionarsi con i propri figli, sarò più incline a riattivare la relazione. Così se, per fare un altro esempio, sono un papà che non paga gli alimenti, quando sentirò l’angoscia in cui vive una madre che non sa come fare per dare il necessario ai propri figli, sarò incentivato ad adoperarmi per fornire il sostegno economico.

Questi fenomeni di triangolazione psicologica, in un’associazione di sole madri separate o di soli padri separati,  non sarebbero possibili.

dott. Paolo Falconer – psicologo

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