Presentazione del metodo ReNaGeSe ai Soci del CISMAI

Nelle giornate congressuali dei Soci CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi Contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia) che si sono tenute a Rimini nei giorni 24-26 ottobre 2014, durante la sessione denominata “Le cose che funzionano”, nell’ottica di approfondire e condividere le buone prassi in tema di valutazione ed in continuità con i temi delle relazioni plenarie, la dott.ssa Paola Matussi e il dott. Paolo Falconer hanno presentato il metodo di lavoro adottato dalle associazioni della “Rete Nazionale Genitori Separati”  in un intervento intitolato “La collaborazione genitoriale come condizione protettiva del benessere dei figli nelle separazioni familiari, l’esperienza delle associazioni della Rete Nazionale Genitori Separati (ReNaGeSe)“.

È stata presentata la metodologia alla base dell’intervento che si è dimostrata efficace nella promozione della collaborazione genitoriale, anche nelle situazioni di intensa conflittualità fra i genitori: il lavoro in gruppi di genitori separati o in fase di separazione, condotto da psicologi con specifica formazione ed esperienza giuridica, unitamente alla consulenza di avvocati familiaristi, permette di accogliere le sofferenze dei genitori, far presente diritti e doveri della genitorialità nonché far prendere consapevolezza dei bisogni dei figli a seconda della loro fase evolutiva.

L’azione in gruppo e del gruppo stesso in cui i genitori possono confrontarsi reciprocamente, esponendo ed accogliendo i propri punti di vista, ridimensiona progressivamente il punto di vista dei soggetti verso una visione sistemica della famiglia nonché separata nel cui centro emergono i bisogni dei figli. L’intervento dell’avvocato è di tipo consulenziale per far comprendere e responsabilizzare sulle implicazioni di determinate scelte, per esporre gli iter legali previsti dalla Legge. L’intervento dello psicologo è determinante per far emergere le dinamiche retrostanti la separazione.

Si lavora sempre nell’assoluta privacy e riservatezza, in un clima di non giudizio delle esperienze altrui. Le attività sono totalmente gratuite ed integrate nell’offerta sul territorio con quelle dei Servizi Sociali e dei Consultori Familiari dell’Azienda sanitaria.

Molti sono gli utenti che “mordono e fuggono” dopo i primi incontri, ma alcuni di questi si fermano e continuano a frequentare i gruppi elaborando le loro istanze conflittuali a vantaggio di una maggiore responsabilità genitoriale capace di focalizzarsi progressivamente sui bisogni dei figli ed integrarsi in un equilibrio di diritti e doveri verso i figli e verso l’ex coniuge. Elaborata e “risolta” la propria situazione, tali genitori divengono importanti agenti all’interno dei gruppi per offrire ai nuovi genitori confronto, l’esperienza maturata, ed una via di soluzione verso una vita che comunque deve continuare a scorrere il più serenamente possibile per se stessi e per i propri figli.

A cura della dott.ssa Paola Matussi