L’addebito incide sul diritto all’assegno divorzile

L’addebito incide sul diritto all’assegno divorzile

La Corte di Cassazione (ordinanza n. 16796/2019) ha nuovamente precisato i criteri da tenersi in considerazione per il riconoscimento del diritto all’assegno divorzile e per stabilirne l’entità.

In particolare, la Suprema Corte ha richiamato i principi sanciti dalle Sezioni Unite con la nota sentenza n. 18287/2018, secondo cui l’assegno divorzile assolve ad una funzione composita, ed ha pertanto carattere non solo assistenziale, ma anche compensativo e perequativo.

Pertanto, l’assegno deve essere determinato alla luce di una valutazione comparativa delle condizioni economico-patrimoniali delle parti.

Lo scopo non è quello di consentire la ricostituzione del tenore di vita matrimoniale, bensì di riconoscere il ruolo ed il contributo fornito dall’ex coniuge economicamente più debole alla formazione del patrimonio della famiglia e di quello personale di ciascuno degli ex coniugi.

Nel caso di specie, nella determinazione dell’entità dell’assegno in favore della moglie, il Giudice di merito ha tenuto conto non solo dell’età dell’avente diritto e della durata del matrimonio (oltre 40 anni), ma anche dell’addebitabilità della crisi coniugale al marito, in ragione del comportamento da questi tenuto in costanza di matrimonio.

Nella citata ordinanza, la Corte di Cassazione ha ritenuto tale criterio coerente con i principi sopra richiamati.

Avv. Marco Schirru

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